I suoi occhi sono accesi, pizzicano. Le sue espressioni dicono che è esattamente la persona che appare: determinata, ma con mille fragilità. Artista poliedrico, cantante, ballerino, attore, capace di sedurre con un semplice sorriso, dopo il successo del musical Mamma mia, Sergio Múñiz torna sul grande schermo e lo fa con due pellicole. Sarà infatti il protagonista di “Alessandra, un grande amore e niente più”, di Pasquale Falcone e a breve lo vedremo anche nel nuovo film di Carlo Verdone, “Si vive una volta sola”, con Anna Foglietta.
Sergio, ritorna al cinema e lo fa nel ruolo di protagonista. Ci racconta un po’ questa commedia romantica, “Alessandra un grande amore e niente più”?
«In questa commedia, ambientata su un’isola fantastica, interpreto Roberto, un uomo di 40 anni. E’ un film generazionale ma anche sull’età adulta. E’ il racconto di come cambia l’amore negli anni, narrato attraverso tre storie. Le musiche sono di Michelangelo Maio ma c’è anche la collaborazione di Peppino Di Capri che ci ha ceduto la canzone che fa da sottotitolo e che per l’occasione ha riarrangiato personalmente.»
Ha riscontrato delle difficoltà nell’interpretare il personaggio di Roberto?
«Ne ho trovato parecchie, perché le scene sono molto intense. Ho studiato il personaggio per un bel po’. In questo percorso mi hanno aiutato il regista, Pasquale Falcone, che mi ha sempre assistito, e la troupe. Abbiamo girato quasi tutto nel Cilento e intorno a Napoli, posti davvero meravigliosi, supportati anche dalle persone del posto anche perché il nostro è un film a low budget, e di conseguenza si poteva realizzare solo attraverso l’aiuto di tanta gente appassionata.»
Oltre il film Alessandra, la vedremo anche nell’ultima pellicola di Carlo Verdone, insieme ad Anna Foglietta.
«Esatto. Ho una piccola parte nel prossimo film di Verdone. Interpreto un personaggio molto, molto divertente. Ho sempre avuto una grandissima stima per Carlo. E’ un uomo che aiuta tanto, anzi tantissimo, gli attori. Ti fa provare un’emozione incredibile. Riesce sempre a beccare il momento giusto. E’ proprio vero, il mestiere non è acqua.»
Ha recitato con Luca Ward e Paolo Conticini nel musical Mamma mia. Che tipo di trio siete stati?
«Un trio pazzesco perché, pur essendo l’uno molto diverso dall’altro, siamo riusciti a entrare in perfetta sintonia. Abbiamo fatto 216 repliche, più di mezzo milione di persone è venuto a vederci, ed è stato bellissimo lavorare con loro e con tutto quel cast strepitoso. Durante le varie esibizioni ne sono successe di cose! Ad esempio, in una delle tante, non mi funzionava più l’archetto e, per parlare, ho dovuto avvicinarmi a quello di Luca. Mi veniva davvero da ridere ma sono riuscito a mascherare quell’emozione perché il pubblico non doveva accorgersi di nulla.»
Facciamo un passo indietro. Nel 2004 ha vinto l’Isola dei famosi e da lì non si è più fermato.
«Mi sono reso conto che una volta che entri nel mondo televisivo, diventa molto difficile uscirne: o cavalchi l’onda o sparisci. Io avevo già alle spalle un’ottima carriera di modello di successo, anche perché ho sfilato un po’ per tutti e di conseguenza ho preferito dedicarmi a questa nuova professione che amo.»
E’ stato difficile imparare l’italiano?
«Sono arrivato in Italia nel ‘95 e dopo due mesi riuscivo ad avere una conversazione. Devo ammettere che per noi spagnoli togliere l’accento è davvero difficile, ma studiando uno riesce a correggerlo.»
Ha anche inciso un disco. Preferisce cantare o recitare?
«Senza alcun dubbio recitare. Chi sceglie di svolgere questa professione, non deve limitarsi a fare solo una cosa o a interpretare solo un ruolo perché corre il rischio di perdere l’entusiasmo, che è la linfa vitale di questo mestiere. Ho la possibilità di interpretare tanti personaggi diversi, ed è proprio questo che mi piace, la scommessa. E’ un continuo studio, un continuo evolversi.»
Crede in Dio?
«Si, ma non in un Dio personificato, ovviamente. Sono molto legato alla spiritualità, e nella ricerca di essa sono molto, molto inquieto, infatti sto partendo per l’India. Starò via un mese.»
Quindi, alla fine, cosa vuole fare da grande?»
«Il pensionato! Dici che ci arriverò? Me la daranno prima o poi la pensione? (ridacchia)
© Intervista pubblicata su https://www.glamthemagazine.com/sergio-muniz-ritorna-sul-grande-schermo/